Dastan (Jake Gyllenhaal) è divenuto uno dei principi di Persia dopo essere stato adottato dal re Sharaman (Ronald Pickup). In seguito all'assedio della città sacra di Alamut e al ritrovamento di un misterioso pugnale, il re viene misteriosamente assassinato e Dastan accusato ingiustamente di essere il colpevole. Inizia così il viaggio del principe per provare la sua innocenza, in compagnia della principessa di Alamut, Tamina (Gemma Arterton), intenzionata a recuperare il pugnale, che sembra nascondere grandi poteri.
Mike Newell dirige un blockbuster hollywoodiano ispirato alle vicende del principe di Persia, protagonista dell'omonima e fortunata serie di videogiochi. La trama segue principalmente gli avvenimenti del primo capitolo della saga, con l'aggiunta di elementi del secondo e terzo episodio, rispettando tutti i canoni e i luoghi comuni della classica pellicola d'avventura, arricchita inoltre da una cospicua dose di umorismo scontato. Un muscolosissimo Jake Gyllenhaal e i suoi stuntmen saltano e guizzano da una scena all'altra (e da uno stereotipo all'altro) in un film che, nonostante il budget elevatissimo (200 milioni di dollari), non rappresenta neanche un così grande piacere per gli occhi. Decenti i costumi e le scenografie, tutto il resto è da dimenticare.