Al funzionario degli affari esteri Northbrook (Richard Wattis), in occasione dell'incoronazione del Re di Inghilterra, viene assegnata la “custodia” del reggente di Carpathia, Charles (Laurence Olivier). Costui, impenitente donnaiolo, invita a cena la ballerina Elsie Marina (Marilyn Monroe) ma fatica poi a liberarsene e se la trova accanto anche nelle cerimonie ufficiali. Prima del suo ritorno in patria, la ragazza lo farà innamorare e gli darà una mano a risolvere i conflitti politici con il figlioccio (Jeremy Spenser) prossimo a ereditare il trono.

Abbandonati gli adattamenti di Shakespeare, Olivier tenta – come regista, attore e produttore – la strada della commedia, sempre di derivazione teatrale (Terence Rattingan l'ha tratta dalla sua pièce The Sleeping Prince). Il risultato non è sgradevole ma non si discosta dalla media dei film del genere, con il prevedibile scontro tra la vitalità (anche un po' ottusa) della showgirl e l'ingessato mondo della diplomazia, con la capitolazione di quest'ultimo. A costo di rischiare la lesa maestà, va detto che anche l'interpretazione dello stesso protagonista non è certo memorabile: preferibile la Monroe (nel ruolo che le riesce meglio) e le caratterizzazioni di Wattis e di Sybil Thondike nel ruolo dell'anziana regina della fittizia Carpathia. Elsie legge sul libretto la formula di acclamazione del Re che veniva usata per due volte anche nel precedente Riccardo III (1955).