Collaboratore di Nagisa Oshima e Koji Wakamatsu, Masao Adachi è un cineasta nipponico di estrema sinistra, ex-membro dell'armata rossa giapponese, recluso in patria a causa della lunga permanenza in Libano senza un passaporto in regola. Il regista francese Philippe Grandrieux mostra un intimo ritratto della sua filosofia. Masao Adachi ha conosciuto Philippe Grandrieux a una proiezione a Tokyo di La vie nouvelle (2002), dove i due registi hanno potuto confrontarsi capendo di condividere ideologicamente la stessa idea di cinema radicale. L'autore francese è riuscito con successo a mostrare l'affascinante regista in tutte le sfaccettature politiche, poetiche, artistiche e soprattutto filosofiche, mostrandone le azioni e la vita con uno stile fatto di inquadrature naturalistiche in luce soffusa e flussi di coscienza. L'operazione, a volte, giustappone suggestive riflessioni del regista giapponese sulla rivoluzione a semplici manierismi masturbatori apparentemente sconnessi. Un documentario decisamente di nicchia, accattivante solo a tratti.