Jean-Baptiste Grenouille (Ben Whishaw), orfano parigino nato in mezzo alla miseria più nera, possiede un olfatto straordinario che lo porta, da ragazzo, a lavorare con il profumiere italiano in decadenza Giuseppe Baldini (Dustin Hoffman). L'ossessione di Grenouille per il profumo perfetto lo trasformerà in un assassino di giovani e belle fanciulle.

Sfortunato adattamento cinematografico del bestseller Il Profumo di Patrick Süskind, Profumo – Storia di un assassino finisce, a partire dal (sotto)titolo, per banalizzare e sciupare la materia di partenza. Se la rappresentazione della sozzura parigina è tanto accurata da dare, a tratti, il voltastomaco (tra ratti in putrefazione, immondizia e altre amenità), la totale refrattarietà del protagonista a ogni forma di umanità è così accentuata da impedire qualsiasi forma di empatia spettatoriale. Antipatico, taciturno e pazzoide Grenouille si esprime quasi solamente con lunghe annusate e patetici sospiri e anche come assassino è privo di qualunque forma di fascino. Poco meglio va agli invecchiati Dustin Hoffman e Alan Rickman che, con le loro brevi partecipazioni, non sono comunque in grado di contrastare la sgradevolezza del protagonista. Il finale, nel tentativo di rispettare l'andamento dell'opera letteraria, sfiora il ridicolo.