Boston, 1935. Nella parrocchia cattolica di S. Jude arriva il giovane padre Michael McKinnon (Kenneth Branagh). Tra le persone più influenti della comunità c'è Arthur Barret (William Hurt), un uomo benvoluto che non può avere figli, nonostante la moglie Eleanor (Madeleine Stowe) ne desideri uno. Per sopperire al problema, la coppia assolda il giovane Roger (Neil Patrick Harris), ma quest'ultimo finirà per innamorarsi della stessa Eleanor. Costruito come un lungo flashback, il film ha l'enorme limite di essere eccessivo (e spesso fuori luogo) in ogni sua parte: dalla inutile e ridondante voce narrante del giovane parroco alla invadente colonna sonora che sottolinea in modo pedante le scene madri della pellicola. Attori sottotono che recitano senza un minimo di partecipazione, guidati da una regia scialba incapace di sostenere una sceneggiatura a tratti inconsapevolmente comica (la scena della telefonata notturna ne è un esempio). I personaggi sono semplici stereotipi e, soprattutto, il soggetto brilla per inverosimiglianza. Eleanor che, da femminista convinta e battagliera, diventa una moglie volutamente sottomessa è davvero troppo.