Gargamella (Hank Azaria) è ora un mago di fama internazionale, ma sta esaurendo i suoi poteri. Aiutato dai Monelli, due simil-puffi grigi e dispettosi, decide così di aprire un portale sul mondo da cui proviene, rapire Puffetta e farsi dire la formula usata da Grande Puffo per trasformarla da cattiva in buona (in origine, infatti, era stata creata dallo stesso Gargamella per catturare gli altri puffi). Grande Puffo, però, non ci sta e decide di salvare Puffetta. Dopo il successo commerciale del primo capitolo, tornano le avventure dei Puffi: l'ambientazione si sposta da New York a Parigi, ma la sostanza non cambia. Di nuovo si fonde live action e animazione in CGI, e i problemi dell'episodio non fanno che moltiplicarsi: rivolto a un pubblico imberbe, il film si basa su gag poco più che elementari, così da non richiedere nessuna comprensione particolare. La morale, scontata ed edificante, viene schiaffata in modo palese attraverso dialoghi qualunquisti e inconsistenti, così da essere inequivocabile. Anche tecnicamente si tratta di un'opera poco curata: gli inserimenti animati sono mal amalgamati e le espressioni del gatto Birba sono orribili. Ciò che accompagna la visione de I Puffi 2 è una sensazione costante di noia e di déjà-vu, tanto da sperare che Gargamella riesca nel suo piano, intrappolando tutti i Puffi e annientando l'intera specie, così da evitare possibili sequel. Come per l'altro capitolo, è consigliato solo per un pubblico under 10.