La vita ad Uglyville è colorata e piacevole: più si è colorati, diversi e unici e più si è accettati. Un giorno, però, Moxy decide di andare insieme ad altri pupazzi verso la città della Perfezione, dove scopriranno una realtà totalmente differente.
Fastidioso e cacofonico film d’animazione diretto da Kelly Asbury, Pupazzi alla riscossa – Ugly Dolls immagina un dualismo tra due regni molto particolari: uno allegro e popolato da pupazzi non consapevoli della propria bruttezza e della non accettabilità estetica che li contraddistingue, l’altro impettito e solo in apparenza inattaccabile, con più di uno scheletro nell’armadio e di qualche granello di polvere sotto il tappeto. Nella parabola di Moxy, bambola di pezza con tre denti, e dei suoi amici all’interno di Perfezione, luogo capeggiato dall’impomatato e biondissimo Lou, c’è un’evidente morale sull’accettazione dell’imperfezione a beneficio dei più piccoli, ma la pochezza delle gag, dei brani musicali e della costruzione visiva e avventurosa rende il prodotto a dir poco indigesto e insopportabile se la propria età anagrafica è approdata, anche da pochissimo, in doppia cifra. Si registrano in quantità sequenze stridule, colori inutilmente accesi e sovraccarichi e anche il doppiaggio italiano (che vede impegnati Diletta Leotta, Federica Carta, Achille Lauro, Shade ed Elio) non aiuta. Basato su una storia di Robert Rodriguez, non nuovo a incursioni nel cinema fanciullesco. Nel cast vocale originale, tra gli altri, il rapper Pitbull e la cantante Kelly Clarkson.