Qualcosa di buono
You're not You
2014
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
George C. Wolfe
Attori
Hilary Swank
Emmy Rossum
Josh Duhamel
Jason Ritter
Julian McMahon
Ali Larter
Marcia Gay Harden
Ernie Hudson
Loretta Devine
Mike Doyle
La vita di Kate (Hilary Swank), pianista felicemente sposata con Evan (Josh Duhamel), cambia radicalmente quando le viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica. La necessità di cercare qualcuno che si prenda cura di lei le fa incontrare Bec (Emmy Rossum), studentessa disadattata, e l'incontro rivoluzionerà l'esistenza di entrambe.
Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Michelle Wildgen, la pellicola di George C. Wolfe è un prodotto stucchevole e ruffiano, che spinge su un eccessivo sentimentalismo senza badare alla sincerità delle emozioni. Il rapporto tra le due protagoniste, che comunque offrono un discreta prova, ricorda vagamente ciò che già si è visto in Quasi amici (Olivier Nakache, Eric Toledano, 2011), ma raccontato con toni tragici ed esasperatamente drammatici, eccezion fatta per alcune sequenze forzosamente alleggerite per cercare a tutti i costi di compiacere lo spettatore. Un prodotto senza ritmo e con poca anima, che racconta una situazione problematica senza la delicatezza e il tatto necessari e, anzi, speculando sul dolore con grave noncuranza.
Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Michelle Wildgen, la pellicola di George C. Wolfe è un prodotto stucchevole e ruffiano, che spinge su un eccessivo sentimentalismo senza badare alla sincerità delle emozioni. Il rapporto tra le due protagoniste, che comunque offrono un discreta prova, ricorda vagamente ciò che già si è visto in Quasi amici (Olivier Nakache, Eric Toledano, 2011), ma raccontato con toni tragici ed esasperatamente drammatici, eccezion fatta per alcune sequenze forzosamente alleggerite per cercare a tutti i costi di compiacere lo spettatore. Un prodotto senza ritmo e con poca anima, che racconta una situazione problematica senza la delicatezza e il tatto necessari e, anzi, speculando sul dolore con grave noncuranza.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare