Quando Alice ruppe lo specchio
1988
Paese
Italia
Generi
Thriller, Horror
Durata
86 min.
Formato
Colore
Regista
Lucio Fulci
Attori
Brett Halsey
Ria De Simone
Al Cliver
Sacha Darwin
Zora Kerova
Marco Di Stefano
Lester Parson (Brett Halsey), solitario giocatore d'azzardo, è in realtà un serial killer dedito al cannibalismo, che predilige come vittime donne di facili costumi. Quando un altro misterioso assassino inizia a uccidere con le medesime modalità, per Lester la situazione si complicherà non poco.
Bizzarro e dozzinale thriller che propone una riflessione sulla mostruosità e sull'alterità dell'animo umano, inevitabilmente danneggiata da una realizzazione cinematografica ai limiti dell'amatoriale. Ennesimo frutto appassito della fase calante di Lucio Fulci, qui anche in veste di unico sceneggiatore, Quando Alice ruppe lo specchio equipara vittime e carnefice attraverso uno sguardo sarcastico e filtrato da uno humour nero poco incisivo. Pedestre l'uso della figura femminile, volutamente abbruttita e dai tratti fisici e comportamentali ben lontani dalla classiche figure di donne fatali e seducenti che popolano la filmografia fulciana. Un insieme di elementi malriusciti, inseriti in un'atmosfera nelle intenzioni misteriosa e ironicamente straniante, ma di fatto solo desolante. Diverse sequenze del film saranno inserite da Fulci nel delirante divertissement autoreferenziale Un gatto nel cervello (1990). Musiche di Carlo Maria Cordio.
Bizzarro e dozzinale thriller che propone una riflessione sulla mostruosità e sull'alterità dell'animo umano, inevitabilmente danneggiata da una realizzazione cinematografica ai limiti dell'amatoriale. Ennesimo frutto appassito della fase calante di Lucio Fulci, qui anche in veste di unico sceneggiatore, Quando Alice ruppe lo specchio equipara vittime e carnefice attraverso uno sguardo sarcastico e filtrato da uno humour nero poco incisivo. Pedestre l'uso della figura femminile, volutamente abbruttita e dai tratti fisici e comportamentali ben lontani dalla classiche figure di donne fatali e seducenti che popolano la filmografia fulciana. Un insieme di elementi malriusciti, inseriti in un'atmosfera nelle intenzioni misteriosa e ironicamente straniante, ma di fatto solo desolante. Diverse sequenze del film saranno inserite da Fulci nel delirante divertissement autoreferenziale Un gatto nel cervello (1990). Musiche di Carlo Maria Cordio.
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