Tra Sara (Kate Beckinsale) e Jonathan (John Cusack) è colpo di fulmine al primo incontro, ma sono entrambi già impegnati. Lei decide di affidare il loro amore al volere del destino, aspettando che sia il caso a riunirli.
Autore di opere piuttosto insignificanti come Amori in città... e tradimenti in campagna (2001) o Shall We Dance? (2004), il britannico Peter Chelsom sceglie di rifarsi alla longeva tradizione della commedia romantica americana, faticando a calibrare le dosi di zucchero (eccessive) con un umorismo leggero d’altri tempi e un gustoso gioco d’equivoci e “inseguimenti”. Benché il ritmo sia discreto, il regista abusa sino allo sfinimento di temi come l’ineluttabilità del fato e il trionfo inevitabile dell’amore, mentre la bizzarra love story tra un John Cusack piuttosto ispirato e un’incantevole Beckinsale non riesce a coinvolgere come dovrebbe. Il risultato è mero intrattenimento senza pretese, con un astuto product placement turistico: Serendipity (parola creata da Horace Walpole e traducibile con “serendipità”, che significa “trovare fortunosamente qualcosa mentre si cerca qualcos'altro”) è il nome di un celebre bar di New York, che fa da location a una importante sequenza del film.