Quando sei nato non puoi più nasconderti
2005
Paesi
Italia, Francia, Gran Bretagna
Genere
Drammatico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Marco Tullio Giordana
Attori
Alessio Boni
Matteo Gadola
Rodolfo Corsato
Michela Cescon
Ester Hazan
Figlio unico di una benestante famiglia di imprenditori del bresciano, Sandro (Matteo Gadola) è un dodicenne che vive un'esistenza agiata e priva di preoccupazioni. Durante una vacanza in barca a vela con il padre, cade in mare aperto ma, sorprendentemente, viene salvato da un barcone di scafisti, che trasporta alcuni clandestini. Il viaggio conseguente sarà l'occasione per rivalutare la propria vita, quella della sua famiglia, quella degli immigrati che incontra ogni giorno per strada o nella fabbrica di suo padre.
Tratto dall'omonimo romanzo del 2003 di Maria Pace Ottieri, un film che affronta tematiche abusate (soprattutto nel panorama cinematografico italiano contemporaneo) attraverso una serie di scelte narrative che, al contrario, risultano decisamente interessanti. In primis, facendo vivere il dramma dei migranti attraverso gli occhi ingenui dei più piccoli, regalando un affresco sincero senza scendere in sentimentalismi fuorvianti e inutili. Forte di una messinscena piuttosto solida, il film sfrutta al meglio le capacità registiche di Giordana, che non si perde in fronzoli ed evita pericolose cadute di stile. Solo a tratti un po' prolissa, è un'opera sentita e necessaria, valorizzata dalla notevole fotografia di Roberto Forza e da una serie di sequenze degne di nota (il finale compreso). Presentato in concorso al Festival di Cannes.
Tratto dall'omonimo romanzo del 2003 di Maria Pace Ottieri, un film che affronta tematiche abusate (soprattutto nel panorama cinematografico italiano contemporaneo) attraverso una serie di scelte narrative che, al contrario, risultano decisamente interessanti. In primis, facendo vivere il dramma dei migranti attraverso gli occhi ingenui dei più piccoli, regalando un affresco sincero senza scendere in sentimentalismi fuorvianti e inutili. Forte di una messinscena piuttosto solida, il film sfrutta al meglio le capacità registiche di Giordana, che non si perde in fronzoli ed evita pericolose cadute di stile. Solo a tratti un po' prolissa, è un'opera sentita e necessaria, valorizzata dalla notevole fotografia di Roberto Forza e da una serie di sequenze degne di nota (il finale compreso). Presentato in concorso al Festival di Cannes.
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