Julian Marsh (Warne Baxter) è un regista di spettacoli ingaggiato per allestire un nuovo show a Broadway. Il finanziatore (Guy Kibbee), però, vuole che il ruolo della protagonista sia affidato alla sua dolce metà, Dorothy (Bebe Daniels). Durante le prove, la ragazza si rompe un ginocchio e per sostituirla viene scelta una ballerina sconosciuta (Ruby Keeler) che avrà l'occasione di mostrare a tutti il suo talento. Tratto dall'omonimo romanzo di Bradford Ropes, Quarantaduesima strada non è solo uno dei migliori titoli della carriera di Lloyd Bacon, ma anche uno dei migliori musical della Hollywood degli anni Trenta. Prendendo le mosse da una trama volutamente semplice e lineare, un continuo susseguirsi di piacevoli sequenze e mirabolanti numeri musicali coreografati alla perfezione dal genio di Busby Berkeley (che in futuro avrà modo di dirigere alcuni lavori in prima persona come Hollywood Hotel del 1937 o Ragazzi attori del 1939) deliziano la vista dello spettatore. Con arguta intelligenza e soprattutto un sensibile tatto, il regista si dimostra capace anche di criticare in filigrana l'apparato produttivo dello spettacolo, popolato da cialtroni e star egoiste e stralunate. Bacon è perfettamente a proprio agio nel trattare la materia, indovinando le giuste tempistiche sia per le sequenze più comiche e buffe che per il procedere della storia raccontata: il ritmo è sempre sostenuto, l'eleganza stilistica curata nei dettagli e i movimenti della macchina da presa restituiscono il dinamismo del palcoscenico. Quarantaduesima strada finisce dunque per condurre il pubblico in un mondo magico dal quale sarà difficile e triste allontanarsi a visione conclusa. Nel cast è presente anche Ginger Rogers, ancora lontana dai futuri fasti che raggiungerà in coppia con Fred Astaire. Il film ricevette due nomination agli Oscar: miglior film e miglior sonoro, ma immeritatamente non portò a casa alcuna statuetta.