Quasi niente
Presque rien
2000
Paesi
Belgio, Francia
Genere
Drammatico
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Sébastien Lifshitz
Attori
Jérémie Elkaïm
Stéphane Rideau
Dominique Reymond
Marie Matheron
Laetitia Legrix
Nils Ohlund
Réjane Kerdaffrec
Guy Houssier
Violeta Ferrer
Robert Darmel
Mathieu (Jérémie Elkaïm) è in vacanza nella casa al mare della madre depressa. In spiaggia incontra Cédric (Stéphane Rideau) e i due si innamorano.
Lifshitz sceglie di raccontare il primo amore con un tono sincero e lieve: i due protagonisti si incontrano, si attraggono e diventano inseparabili in brevissimo tempo, spinti dalla spregiudicatezza e dal coraggio propri della loro età. Il risultato è un ritratto dolce e realistico di una cotta estiva che diviene indubbiamente più importante di così. Il fascino della coppia è magnetico e tutti quelli che orbitano loro intorno non possono che prenderne atto. La narrazione però non è lineare e si frammenta portandoci a vedere il futuro di Mathieu che, solo in un ospedale psichiatrico, decide di tagliare i rapporti con Cédric. È questa parte a convincere leggermente di meno, perché lascia lo spettatore in un mare di non detti che rischia di sembrare incertezza di scrittura. Si potevano forse gestire meglio certi passaggi, insomma, ma i lati positivi sono decisamente di più e ci immergono in una relazione istintiva e autentica, perfettamente resa da una regia attenta ai dettagli e dalle belle interpretazioni di Elkaïm e Rideau.
Lifshitz sceglie di raccontare il primo amore con un tono sincero e lieve: i due protagonisti si incontrano, si attraggono e diventano inseparabili in brevissimo tempo, spinti dalla spregiudicatezza e dal coraggio propri della loro età. Il risultato è un ritratto dolce e realistico di una cotta estiva che diviene indubbiamente più importante di così. Il fascino della coppia è magnetico e tutti quelli che orbitano loro intorno non possono che prenderne atto. La narrazione però non è lineare e si frammenta portandoci a vedere il futuro di Mathieu che, solo in un ospedale psichiatrico, decide di tagliare i rapporti con Cédric. È questa parte a convincere leggermente di meno, perché lascia lo spettatore in un mare di non detti che rischia di sembrare incertezza di scrittura. Si potevano forse gestire meglio certi passaggi, insomma, ma i lati positivi sono decisamente di più e ci immergono in una relazione istintiva e autentica, perfettamente resa da una regia attenta ai dettagli e dalle belle interpretazioni di Elkaïm e Rideau.
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