1944, vigilia dello sbarco in Normandia. Il maggiore americano Reisman (Lee Marvin) raduna un manipolo di galeotti, promettendo loro l'estinzione della pena per cui sono condannati, allo scopo di condurli verso una missione impossibile: espugnare un castello in Francia dove si trova un quartier generale tedesco.

Titolo di culto rivalutato nel corso degli anni, Quella sporca dozzina rappresenta il più grande successo popolare del grande Robert Aldrich, autore refrattario ai lustrini di Hollywood che, nel corso della sua lunga carriera, ha spaziato tra i generi più disparati. Action movie ante litteram (fonte di ispirazione primaria per la saga de I mercenari, ad esempio), la pellicola rappresenta un riferimento all'interno del cinema bellico con tendenze fracassone tipico degli anni '60. Sullo sfondo del sempre suggestivo scenario di minaccia della Seconda guerra mondiale, si consuma una storia di machi disposti a tutto pur di portare a casa la pelle. Appartenenza alla patria, ideologia politica e senso di responsabilità sono subordinati a esplosioni, scontri a fuoco e sano cameratismo maschile, in un'opera dal ritmo indiavolato che trae linfa vitale dal folto cast di star dell'epoca: sono proprio i dodici brutti, sporchi e cattivi, con le loro caratterizzazioni eccessive e pittoresche, a rimanere nell'immaginario collettivo. A una prima parte interlocutoria, in cui vengono presentati i personaggi e le dinamiche attraverso le quali si costituisce la "sporca dozzina", segue un crescendo di azione condita con pirotecniche sequenze "sparatutto" coreografate con professionalità. Le finezze non sono di casa, ma lo spettacolo è assicurato. Oscar per i migliori effetti sonori.