New York, XXIII secolo: Korben Dallas (Bruce Willis) è un ex soldato che ha abbandonato le armi e lavora come tassista. La sua banale esistenza subisce una svolta quando nella sua vettura piomba una giovane donna, Leeloo (Milla Jovovich), che parla una lingua sconosciuta: la ragazza si rivelerà essere una pedina fondamentale per l'equilibrio e le sorti dell'universo. Un'opera ibrida, nata dalla fantasia di Luc Besson e concretizzata dalla collaborazione con gli illustratori di bandes dessinées Jean Giraud e Jean-Claude Mézières, in cui si respira un'aria cyberpunk esaltata da un apparato figurativo che rimanda al Futurismo italiano e all'universo fumettistico. Profondamente debitrice del fantasy di animazione Heavy Metal (1981) di Gerald Potterton (in particolare dell'episodio Harry Canyon), la pellicola non risulta innovativa dal punto di vista narrativo, anzi, si appoggia a cliché e stereotipi un po' banali e ormai privi di grande appeal. Gli elementi di fascino vanno ricercati nella potenza dell'immagine, piena e sofisticata, accompagnata da una martellante colonna sonora (del sempre bravo Eric Serra), e nell'idea di sci-fi "europeo" ad alto tasso spettacolare, divertente e variopinto, condito da quel pizzico di umorismo, tipicamente francese, che non guasta. Purtroppo, però, l'ambizione di partenza non si può dire che coincida con un risultato finale all'altezza. Costumi di Jean Paul Gaultier, fotografia di Thierry Arbogast. Grande successo di pubblico.