Il racconto dei racconti
2015
Paesi
Italia, Gran Bretagna, Francia
Generi
Fantasy, Storico
Durata
128 min.
Formato
Colore
Regista
Matteo Garrone
Attori
Salma Hayek
Vincent Cassel
Toby Jones
John C. Reilly
Shirley Henderson
Bebe Cave
Stacy Martin
Alba Rohrwacher
Massimo Ceccherini
Tre episodi tratti dal libro di fiabe di Giambattista Basile: La regina, La pulce e Le due vecchie. Nella prima, una regina (Salma Hayek) vuole a tutti i costi avere un figlio e non esita a mangiare un cuore di drago per restare incinta; nella seconda, un re (Toby Jones) alleva una pulce fino a fargli raggiungere delle dimensioni considerevoli; nella terza, un sovrano erotomane (Vincent Cassel) si invaghisce di una donna sentendola cantare, ma non si tratta di una giovane aggraziata e avvenente, come lui crede, bensì di una vecchia raggrinzita.

A partire da una raccolta di favole poco nota e firmata da uno scrittore barocco del Seicento napoletano, definito da Italo Calvino «un deforme Shakespeare partenopeo», Matteo Garrone realizza un fantasy primitivo e affascinante, imbevuto di riferimenti colti (i Capricci di Goya, ma anche il Pier Paolo Pasolini delle tragedie greche) e girato con la consueta, smagliante grazia pittorica, che in questo caso si traduce in un approccio alle immagini tanto aulico e lirico, quanto materialistico e deforme. Una polarità che da sempre anima il cinema del regista romano, tanto da poter essere considerata uno dei pilastri del suo universo espressivo: basti pensare al modo in cui l'ossessione per la fama e l'evasione onirica si sovrapponevano nel precedente Reality (2012), oppure ai toni metafisici e fiabeschi utilizzati per raccontare ambienti oscuri e sotterranei come quelli di L'imbalsamatore (2002) e Gomorra (2008). Forte di un'impeccabile confezione e produzione internazionale e del vitale contributo del direttore della fotografia Peter Suschitzky, Garrone si carica sulle spalle la sfida coraggiosa e titanica di sottrarre l'immaginario e gli archetipi delle fiabe all'usura degli stereotipi, non riuscendo a dominare totalmente l'operazione: in più di un'occasione, il film perde colore e si ingrigisce, s'immobilizza e gira a vuoto, suggerendo l'idea di un'imbalsamazione narrativa che pare come schiacciata dal peso di gravose ambizioni. Nonostante questo, Il racconto dei racconti rimane comunque una fantasmagoria visiva originale e inclassificabile, che trasuda libertà espressiva e si concede allo spettatore in tutta la sua meravigliosa, aliena e anticonvenzionale bellezza. Musiche di Alexandre Desplat e grande lavoro sulle location italiane. In concorso al Festival di Cannes 2015. Sette David di Donatello, tra cui quello alla miglior regia.
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