La ragazza che giocava con il fuoco
Flickan som lekte med elden
2009
Paesi
Svezia, Danimarca, Germania
Generi
Thriller, Giallo, Drammatico
Durata
129 min.
Formato
Colore
Regista
Daniel Alfredson
Attori
Noomi Rapace
Michael Nyqvist
Peter Andersson
Lena Endre
Michalis Koutsogiannakis
Jacob Ericksson
Georgi Staykov
Micke Spreitz
Accusata di triplice omicidio, l'hacker Lisbeth Salander (Noomi Rapace) chiede aiuto all'ex amante Mikael Blomkvist (Michael Nyqvist); il quale, tentando di scagionarla, scopre il coinvolgimento di importanti personalità in un traffico di prostituzione minorile. Al vertice dell'organizzazione criminale, il misterioso Zala (Georgi Staykov), che con Lisbeth ha più di un conto in sospeso.
Sequel di Uomini che odiano le donne (2009), tratto, ancora una volta, dall'omonimo best-seller di Stieg Larsson. Daniel Alfredson, che sostituisce Niels Arden Oplev alla regia, si affida alla sceneggiatura di Jonas Frykberg per sondare gli aberranti abissi dell'animo umano, ma il cambio al vertice non giova al risultato finale: troppe le incoerenze di una vicenda confusa ai limiti dell'incomprensione. E l'approfondimento sul passato di Lisbeth appare forzato e pretestuoso, togliendo gran parte della fascinosa aura di mistero che circondava gli eventi nel film precedente. L'atmosfera glaciale, in ogni caso, colpisce nel segno, veicolando un'aura di disturbante sospensione che accompagna il climax tensivo. Brava (e sempre più innamorata del personaggio) Noomi Rapace, impegnata a regalare un finale che non si dimentica facilmente. Musiche di Jacob Groth, fotografia di Peter Mokrosinski. Alfredson dirigerà anche il terzo capitolo, La regina dei castelli di carta (2009).
Sequel di Uomini che odiano le donne (2009), tratto, ancora una volta, dall'omonimo best-seller di Stieg Larsson. Daniel Alfredson, che sostituisce Niels Arden Oplev alla regia, si affida alla sceneggiatura di Jonas Frykberg per sondare gli aberranti abissi dell'animo umano, ma il cambio al vertice non giova al risultato finale: troppe le incoerenze di una vicenda confusa ai limiti dell'incomprensione. E l'approfondimento sul passato di Lisbeth appare forzato e pretestuoso, togliendo gran parte della fascinosa aura di mistero che circondava gli eventi nel film precedente. L'atmosfera glaciale, in ogni caso, colpisce nel segno, veicolando un'aura di disturbante sospensione che accompagna il climax tensivo. Brava (e sempre più innamorata del personaggio) Noomi Rapace, impegnata a regalare un finale che non si dimentica facilmente. Musiche di Jacob Groth, fotografia di Peter Mokrosinski. Alfredson dirigerà anche il terzo capitolo, La regina dei castelli di carta (2009).
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