Mike (John Moulder-Brown), un quindicenne che lavora in un bagno pubblico di Londra, si innamora di Susan (Jane Asher), una sua collega più grande di lui. Mike è attratto dalla ragazza che, al contrario, non sembra nutrire particolare interesse nei suoi confronti. Il rapporto tra Mike e Susan è conflittuale, ma lentamente il giovane riesce a conquistare il suo cuore, benché un tragico finale li attenda. Skolimowski, al suo terzo film lontano dalla Polonia (e al secondo girato in Inghilterra), racconta una anomala storia d'amore tra due perdenti: lui innamorato, goffo e inesperto; lei disinibita, fredda e fragile. Entrambi inadeguati e fuori posto in un mondo crudele e squallido, emblematicamente rappresentato dalla periferia londinese grossolana, inospitale e alienante. Lo sguardo di Skolimowski è ironico e partecipe, caricaturale ma scevro da qualsiasi cinismo, riuscendo così a descrivere un'inquietudine, generazionale e universale, dinnanzi alle contraddizioni del presente e allo svilimento dei sentimenti in una società sempre più superficiale e meschina. La testardaggine di Mike, la dolcezza di Susan e l'ingenuità di entrambi sono destinati a essere annientati dalla crudeltà di un destino che semplicemente non li contempla come mostra lo strepitoso e spietato finale. Folgorante la libertà espressiva del cineasta polacco (anche sceneggiatore, coadiuvato da Jerzy Gruza e Boleslaw Sulik) che guarda alla lezione del Free Cinema inglese, ma riesce a mantenere un'impronta personale e decisamente originale. Memorabile la colonna sonora curata dal gruppo tedesco The Can e da Cat Stevens.