La ragazza di Bube
1964
Paesi
Italia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
109 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Luigi Comencini
Attori
Claudia Cardinale
George Chakiris
Marc Michel
Dany Paris
Monique Vita
Secondo dopoguerra. Mara (Claudia Cardinale) è fidanzata con Bube (George Chakiris), giovane schierato politicamente e amico del fratello partigiano della ragazza, morto in guerra. Durante uno scontro con ex-fascisti, il ragazzo compie un omicidio e si trova costretto a nascondersi prima di fuggire all'estero. Rimasta sola, Mara si trasferisce in città, dove l'amica Ines (Monique Vita) le presenta Stefano (Marc Michel): la ragazza dovrà scegliere se stare con lui o con il fidanzato latitante.
Riuscito adattamento del romanzo omonimo di Carlo Cassola, vincitore del premio Strega, il film si differenzia dalla pagina scritta solo per alcune semplificazioni nella trama e per l'età dei due protagonisti, molto più giovani nel libro che non nel lungometraggio. L'opera mette in luce il malumore e la disillusione che continuano a serpeggiare in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale, soffermandosi sulle differenze tra chi ha lottato a fianco dei fascisti, ritenuti responsabili della miseria in cui ci si trova a vivere, e chi, invece, si è schierato per la resistenza. Comencini osserva con rispettoso distacco i protagonisti, interpretati in modo misurato e convincente da Claudia Cardinale e da George Chakiris, all'interno di uno spaccato storico radicato nella realtà dell'epoca. Ma quello che conta è la figura di Mara e il suo velo di romantica malinconia. Un po' ridondante e non sempre incisivo al punto giusto, ma rimane ammirevole la sensibilità del regista nel tratteggiare un dramma amaro e commovente. Splendido bianconero di Gianni Di Venanzo. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
Riuscito adattamento del romanzo omonimo di Carlo Cassola, vincitore del premio Strega, il film si differenzia dalla pagina scritta solo per alcune semplificazioni nella trama e per l'età dei due protagonisti, molto più giovani nel libro che non nel lungometraggio. L'opera mette in luce il malumore e la disillusione che continuano a serpeggiare in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale, soffermandosi sulle differenze tra chi ha lottato a fianco dei fascisti, ritenuti responsabili della miseria in cui ci si trova a vivere, e chi, invece, si è schierato per la resistenza. Comencini osserva con rispettoso distacco i protagonisti, interpretati in modo misurato e convincente da Claudia Cardinale e da George Chakiris, all'interno di uno spaccato storico radicato nella realtà dell'epoca. Ma quello che conta è la figura di Mara e il suo velo di romantica malinconia. Un po' ridondante e non sempre incisivo al punto giusto, ma rimane ammirevole la sensibilità del regista nel tratteggiare un dramma amaro e commovente. Splendido bianconero di Gianni Di Venanzo. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
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