Ad Avechot, piccolo paese di montagna, l’agente speciale Vogel (Toni Servillo) viene ritrovato incolume dopo un incidente stradale. L'uomo cercherà di ricostruire un passato avvolto dal mistero e segnato dalla scomparsa di una ragazza adolescente (Ekaterina Buscemi).
Dopo aver venduto milioni di copie in tutto il mondo, il celebre romanziere Donato Carrisi ha deciso di fare un passo importante esordendo dietro la macchina da presa. Per farlo, ha scelto di portare sul grande schermo uno dei suoi bestseller, lasciandogli lo stesso titolo e curando lui stesso (anche) la sceneggiatura. Quella che poteva apparire una scelta vanitosa e azzardata si rivela ben presto una mossa (perlopiù) vincente: Carrisi dimostra una buona mano cinematografica, dettando efficacemente i tempi di montaggio e riuscendo a trasmettere tensione nello spettatore fino agli ultimissimi minuti. Nonostante un copione a tratti un po’ macchinoso e fin troppo arzigogolato, i colpi di scena funzionano quasi sempre e colpisce la risoluzione dell’enigma al centro della pellicola. Rimane così davvero l’amaro in bocca per una sequenza conclusiva forzata e di cui non si sentiva alcun bisogno: peccato, perché con qualche accorgimento maggiore sarebbe stata una pellicola ancor più incisiva e interessante. Resta però un prodotto non banale e capace di ragionare con forza anche sul potere dei media quando si parla di delitti, e su quanto giornali e televisioni possano indirizzare il giudizio popolare a loro piacimento. Notevole prova del sempre eccellente Toni Servillo, ma anche il resto del cast fa molto bene il suo dovere.