Il juke-box racconta dei giovani cantanti urlatori alla fine degli anni '50 e del locale dove pupe e ragazzi s'incontrano, mentre Adriano (Adriano Celentano), Tony (Tony Dallara) e Fred, il dritto di Chicago (Fred Buscaglione), progettano un festival giovanile. Il commendator Cesari (Mario Carotenuto), però, vorrebbe produrre solo i dischi della vecchia melodia italiana. Secondo lungometraggio (dopo I ladri, 1959) e primo musicarello di Lucio Fulci. Una collezione di canzoni dell'epoca e una piccola sottotrama che tratteggia in maniera scanzonata i rapporti tra generazioni e la diffidenza verso le nuove espressioni musicali da parte dei cosiddetti adulti. La vecchia scuola della canzone è rappresentata dal personaggio di Claudio Appio, parodia del famoso Claudio Villa. L'intento è semplicemente quello di fornire una vetrina cinematografica ai volti dei cantanti (che comunque regalano esibizioni piacevoli) e un amplificatore alle loro note: c'è ben poco da segnalare postivamente ma l'effetto nostalgia è assicurato. Sceneggiatura di Fulci, Vittorio Vighi e Piero Vivarelli.