Rapporto Confidenziale
Mr. Arkadin
1955
Paesi
Francia, Spagna, Svizzera
Generi
Thriller, Giallo
Durata
93 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Orson Welles
Attori
Robert Arden
Orson Welles
Paola Mori
Akim Tamiroff
Patricia Medina
Katina Paxinou
Michael Redgrave
Mischa Auer
Peter van Eyck
Suzanne Flon
L'avventuriero Van Stratten (Robert Arden) viene ingaggiato dal ricchissimo e misterioso Arkadin (Orson Welles) per indagare sul proprio passato, in quanto dice di essere affetto da amnesia. Ma Arkadin bluffa e usa Van Stratten per ritrovare e eliminare tutti i suoi nemici e i testimoni dei propri loschi affari. Nel frattempo, lo stesso Van Stratten si innamora di Raina (Paola Mori), figlia di Arkadin, di cui il mefistofelico miliardario è morbosamente geloso. Il film inizia dalla fine, esattamente come Quarto potere (1941) di cui rappresenta un ideale seguito, divertito e un pizzico manierista. Anche in questo caso, infatti, Welles riflette sull'ubiquità del potere (Arkadin, di fatto, è ovunque Van Stratten si sposti e al contempo spesso e volentieri è assente dalla scena), entità sempre percepibile ma raramente visibile, capace di plasmare e condizionare la volontà e le azioni altrui. Un grande gioco metatestuale, quindi, in cui l'ambiguo e oscuro Arkadin altro non è che un alter ego del regista, ovvero di un soggetto che manipola a proprio piacimento la realtà mentre esplora, sardonico e malizioso, le conseguenze di una mistificazione consapevole, muovendosi nell'ombra. Welles è inoltre assai abile nel rappresentare quel caos che contraddistingue un'epoca storica, segnata dai postumi del secondo conflitto mondiale e dalle tensioni della Guerra fredda. Uno spaesamento collettivo che trova adeguata forma narrativa e visiva grazie a una trama intricatissima, a uno stile radicalmente barocco (particolarmente insistente nell'uso di obiettivi deformanti, primi e primissimi piani, inquadrature pregne di stimoli visivi e sensoriali), a un miscuglio di varia umanità con personaggi secondari che si alternano in scena e compensano la sostanziale assenza del fantasmatico protagonista. Girato con mezzi di fortuna per mezza Europa, sospeso e ripreso più volte, uno dei film più anarchici e ammalianti di Welles. Al termine delle riprese, il regista sposò Paola Mori, sua terza e ultima moglie.
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