Reality
2012
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Matteo Garrone
Attori
Aniello Arena
Loredana Simioli
Nando Paone
Graziella Marina
Nello Iorio
Paola Minaccioni
Claudia Gerini
Luciano Ciotola (Aniello Arena), umile pescivendolo napoletano, si convince di essere destinato a entrare nella casa del Grande Fratello. La prospettiva di partecipare al più famoso reality show su piazza lo invade, fino a sottrargli completamente ogni briciolo di lucidità e di contatto con la realtà.

Quattro anni dopo Gomorra (2008), Matteo Garrone porta sul grande schermo un progetto dalle spiccate ambizioni sociologiche, che lo riconferma come uno dei più interessanti e fondamentali autori europei del periodo. La narrazione si concentra su un uomo piuttosto ordinario e senza talenti particolari, che si convince, di punto in bianco e dopo essere stato spronato dai figli a partecipare, di essere il prescelto tra chissà quante altre persone, e di poter così ambire a una fama e una visibilità ostacolate dalla precaria condizione sociale; sul corpo evidentemente vissuto e sullo sguardo vibrante e aperto allo stupore di Arena, ergastolano che interpreta mirabilmente il protagonista, Garrone costruisce un film che è una fiaba amara, girata tuttavia con la consueta, liberissima, apparente impersonalità di sguardo. Una parabola, con meravigliose fiammate visionarie, sulla fame di scorciatoie e soluzioni a buon mercato di un'Italia scoraggiata e lobotomizzata dal piccolo schermo, un paese del quale Arena incarna il lato più genuino ma anche quello più fragile e non rassegnato al disincanto, che pure c'è e pare impossibile da sopraffare, se non con stupidi e sterili autoconvincimenti. Candido e seducente, immaginifico e pieno di irrinunciabili invenzioni, a riprova che la reality del titolo è, paradossalmente, la contraffazione della realtà stessa e il suo totale rovesciamento. Il film si apre con una magistrale ripresa aerea per poi dirottarsi su una giostra di personaggi a dir poco rutilante, tutta all'insegna dell'apparenza e del travestitismo: un prologo felliniano fin nel midollo, come molti altri momenti, ma anche una notevole dichiarazione d'intenti, cui corrisponde un finale aperto ancor più spiazzante e disarmante, che non a caso culmina con un ulteriore ritorno a uno sguardo sopraelevato e distaccato che tutto osserva e nulla condanna. Esattamente come fa il regista, che si affida al favolismo delle musiche di Alexandre Desplat, ma evita qualsiasi parafrasi invadente. Cameo di Claudia Gerini nei panni della conduttrice del Grande Fratello. Grand Prix al Festival di Cannes 2012, assegnato dalla giuria presieduta da Nanni Moretti, secondo di fila per Garrone dopo quello conquistato nel 2008 con Gomorra.
Maximal Interjector
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