La reporter Ángela Vidal (Manuela Velasco) rimane intrappolata all'interno di uno stabile insieme al suo cameraman e ai numerosi inquilini. Non sanno che le autorità li hanno messi in quarantena, poiché nel palazzo è in atto una misteriosa epidemia. Realizzato tramite la tecnica denominata shaky camera (una videocamera a mano che produce un'immagine traballante), REC – La paura in diretta ha il merito di offrire uno spettacolo raccapricciante nella maniera più diretta possibile: il realismo garantito dal metodo di ripresa catapulta lo spettatore nel fulcro dell'orrore, nascondendo poco e mostrando molto, sangue, carne e umori corporei compresi. Una visione per stomaci forti che riesce nell'intento di disturbare e coinvolgere in prima persona, capace di dare vita a un'esperienza sensoriale completa: si viene proiettati nell'azione senza preavviso e con poche spiegazioni, rimandando a quel concetto di velocità, ma soprattutto di voracità, che contraddistingue i mezzi di comunicazione moderni; senza dimenticare la pesante critica nei confronti della (dis)informazione televisiva dilagante. La sceneggiatura è inesistente, ma non importa poi così tanto in questo caso. Realizzato con un budget minimo (meno di 2 milioni di euro), il film ottenne un grande successo al box office.