Per motivi di lavoro Simon (Jason Bateman), uomo di successo, si trasferisce insieme alla moglie Robyn (Rebecca Hall) da Chicago ai sobborghi di Los Angeles, luogo in cui era cresciuto. Qui, casualmente, incontra Gordo (Joel Edgerton), un suo vecchio compagno di scuola smanioso di rivivere i vecchi tempi. Quest’ultimo inizia presto a dimostrarsi molto invadente, sommergendo la coppia di regali e andando spesso a trovare Robyn mentre Simon è in ufficio.
L’esordio dietro la macchina da presa dell’attore Joel Edgerton è un thriller di media fattura, che vive di alti e bassi: se la sceneggiatura (scritta dallo stesso Edgerton) è piuttosto derivativa e capace di regalare sorprese soltanto sporadiche, più che discreto è l’apparato visivo, grazie al quale il neoregista dimostra di avere una buona mano. La paranoia sottile e inquietante che si insinua nella coppia protagonista (in particolare in Robyn, ben interpretata da Rebecca Hall) è resa efficacemente da un montaggio che sa essere incalzante quando serve e da una fotografia capace di restituire un’atmosfera angosciosa al punto giusto. Non manca qualche passaggio a vuoto e nella parte centrale sono diversi i momenti di stanca, ma la conclusione colpisce nel segno e il risultato è un’opera prima che, seppur imperfetta e poco originale, non va sottovalutata.