In seguito alla fuoriuscita del virus dal laboratorio e alla sua diffusione nel mondo, Alice (Milla Jovovich) è stata infettata, sviluppando poteri sovrumani. L'agente si ritrova a Raccoon City, dove pochi sopravvissuti tentano di scampare alla furia degli zombi. Tra questi la poliziotta Jill Valentine (Sienna Guillory) e il soldato Carlos Olivera (Oded Fehr): insieme proveranno a sconfiggere l'orda di infetti e a fuggire dalla città.

Paul W.S. Anderson scrive e produce il secondo episodio della saga, affidando le chiavi della regia ad Alexander Witt. Dopo la mattanza del primo capitolo, Resident Evil: Apocalypse introduce una nuova schiera di personaggi, questa volta direttamente tratti dal videogioco, da affiancare alla protagonista Alice. La solfa però non cambia, anzi: stessi difetti del film precedente (se possibile addirittura esasperati) e nessun pregio; un sequel stupido e completamente fine a se stesso, di cui si sarebbe potuto fare volentieri a meno, e incapace di aggiungere qualcosa di nuovo alla serie. Talmente prevedibile che chiunque, in grado di non addormentarsi, potrà anticipare ogni singolo avvenimento. Truculenza e banalità a raffica per una pellicola da oltre 120 milioni di dollari di incassi al botteghino.