Riso amaro
1949
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
108 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Giuseppe De Santis
Attori
Silvana Mangano
Vittorio Gassman
Doris Dowling
Raf Vallone
Checco Rissone
Nico Pepe
Carlo Mazzarella
Maria Grazia Francia
Adriana Sivieri
Secondo dopoguerra. Assunta come mondina stagionale nei campi di Vercelli, la bella Silvana (Silvana Mangano) inizia una torbida relazione con l'ambiguo Walter (Vittorio Gassman), scampato all'arresto dopo aver rubato una collana e averla consegnata all'amante Francesca (Doris Dowling). Tra rivalità, doppigiochi e tradimenti, la tragedia si consumerà inevitabile.

Cupo e memorabile dramma a sfondo mélo diretto da Giuseppe De Santis (anche sceneggiatore con Corrado Alvaro, Carlo Lizzani, Carlo Musso, Ivo Perilli e Gianni Puccini), che si ispira agli stilemi del neorealismo, superandone però i confini formali e strutturali. Esaltando la messa in scena attraverso un montaggio serrato e derive quasi barocche (Walter che seduce Silvana sotto una pioggia scrosciante), il regista denuncia le piaghe di un'Italia smembrata dal conflitto bellico e dominata dallo sfruttamento sul lavoro, in cui i conflitti sociali, le ingiustizie di stampo classista, le ipocrisie dei cosiddetti “padroni” e la disperazione delle mondine maltrattate e piegate si fondono con la rappresentazione di passioni quasi primitive: centrale, in tal senso, la figura femminile, sdoppiata in due tipologie opposte e complementari (la debole Francesca e la prorompente Silvana) i cui tratti sono destinati a confondersi e sovrapporsi, in un ribaltamento di ruoli sorprendente per equilibrio e modernità. Mirabile esempio di arte etica e civile («Il carcere l'ha inventato qualcuno che non c'è mai stato. La prigione non salva nessuno»), che riesce a tratteggiare senza compromessi la dolorosa contraddizione tra bene comune e tendenze egoistiche dell'essere umano: un'opera unica e dal fascino quasi ipnotico, dominata da una Mangano che scardina i cliché inerenti al mito della femme fatale e costruisce un personaggio tra i più tragici del panorama cinematografico nazionale (e non solo). Cast in stato di grazia (sgradevole e disturbante Vittorio Gassman) e sequenze entrate di diritto nell'immaginario collettivo: indimenticabile il ballo di Silvana sulle note di Boogie Woogie. Raf Vallone è il sergente Marco Galli; musiche di Goffredo Petrassi. Presentato in concorso al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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