L'esperto scassinatore Landlord (Michael Hui), insieme al giocatore d'azzardo Thong (Jackie Chan) e allo sciupafemmine Octopus (Louis Koo), si diletta con successo in svariati furti. L'occasione di sistemare tutti i loro problemi economici arriva quando gli viene proposto il rapimento di un neonato, figlio di un ricco uomo d'affari. Il dover prendersi cura del piccolo, in attesa del riscatto, creerà loro una serie di dilemmi interiori che finiranno per metterli contro gli stessi mandanti. Quel che piace di Jackie Chan è la sua volontà di mettersi continuamente in gioco, continuando a omaggiare con sincera spontaneità un genere che lui stesso ha contribuito a portare al successo. Anche Rob-B-Hood, affidato al fidato ma discontinuo Benny Chan, è una action comedy dove il divo di Hong Kong si destreggia a modo suo, in forma come (quasi) sempre. Peccato, però, che la sceneggiatura non sia né originale, né particolarmente brillante, e si incentri principalmente su semplici citazioni e cliché di ogni sorta. Così, tutto sa di già visto e ci si diverte davvero poco. Il risultato è superfluo e incapace di intrattenere come avrebbe voluto e dovuto. Curiosità: nelle fasi embrionali del progetto, la pellicola avrebbe dovuto riunire nuovamente, dopo quasi vent'anni, Jackie Chan, Sammo Hung e Yuen Biao, un trio storico del cinema made in Hong Kong.