Robin Hood – L'origine della leggenda
Robin Hood
2018
Paese
Usa
Genere
Avventura
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Otto Bathurst
Attori
Taron Egerton
Jamie Dornan
Ben Mendelsohn
Jamie Foxx
Eve Hewson
Al ritorno dalle Crociate in Terra Santa, Robin di Loxley (Taron Egerton) scopre che l'intera contea di Nottingham è dominata dalla corruzione. L'ingiustizia e la povertà in cui vive il suo popolo lo spingono così a tramare per organizzare un'audace rivolta contro la potente Corona d'Inghilterra. Ma per farlo ha bisogno di un mentore: un abile quanto sprezzante comandante conosciuto durante la guerra (Jamie Foxx). Grazie a lui, il temerario Robin diventerà il leggendario Robin Hood e, forse, cercherà anche di riconquistare un amore che credeva perduto.
Superflua rilettura di un mito senza tempo, Robin Hood – L’origine della leggenda, come suggerisce il titolo, è una origin story che mira a fornire allo spettatore una versione della storia mai vista prima, molto sbilanciata sul piano del dinamismo estremo e degli echi oscuri del personaggio. Un’ambizione di pura facciata che però non trova alcun riscontro all’interno di un film fracassone e di cassetta, caotico e raffazzonato, che come freccia al suo arco, al di là di quelle scoccate dal protagonista, può vantare esclusivamente una confezione da blockbuster molto curata sul piano coreografico e nelle scene di lotta (in cabina di regia c’è Otto Bathurst, cineasta inglese attivo nel mondo della serialità con Black Mirror e Peaky Blinders). Il tutto però mal si amalgama con delle cadute di tono e di stile piuttosto vistose, peraltro associate a dei personaggi che non sono niente di più che macchiette approssimative e in qualche occasione addirittura pestilenziali. Il britannico Egerton convince solo a tratti nei panni del protagonista e altrettanto tagliato con l’accetta è il personaggio di Jamie Foxx: la sua versione di Little John è un guerriero di colore dal passato travagliato, vessato da cicatrici esteriori ed interiori e da tormenti covati nel corso dei numerosi conflitti cui ha preso parte. Un’operazione che saccheggia malamente l’immaginario di Robin Hood e i rimandi di una storia celeberrima, per donare ben poco in cambio e non arricchire davvero nessuno. Destano molte perplessità anche i cattivi, pure figurine di contorno o, in alternativa, veri e propri villain demoniaci in abito clericale, presi malamente a pretesto per spingere sul pedale dell’acceleratore. L’attore australiano Ben Mendelsohn è lo sceriffo di Nottingham, mentre l’irlandese Eve Hewson, figlia della voce degli U2 Bono Vox, è Lady Marian.
Superflua rilettura di un mito senza tempo, Robin Hood – L’origine della leggenda, come suggerisce il titolo, è una origin story che mira a fornire allo spettatore una versione della storia mai vista prima, molto sbilanciata sul piano del dinamismo estremo e degli echi oscuri del personaggio. Un’ambizione di pura facciata che però non trova alcun riscontro all’interno di un film fracassone e di cassetta, caotico e raffazzonato, che come freccia al suo arco, al di là di quelle scoccate dal protagonista, può vantare esclusivamente una confezione da blockbuster molto curata sul piano coreografico e nelle scene di lotta (in cabina di regia c’è Otto Bathurst, cineasta inglese attivo nel mondo della serialità con Black Mirror e Peaky Blinders). Il tutto però mal si amalgama con delle cadute di tono e di stile piuttosto vistose, peraltro associate a dei personaggi che non sono niente di più che macchiette approssimative e in qualche occasione addirittura pestilenziali. Il britannico Egerton convince solo a tratti nei panni del protagonista e altrettanto tagliato con l’accetta è il personaggio di Jamie Foxx: la sua versione di Little John è un guerriero di colore dal passato travagliato, vessato da cicatrici esteriori ed interiori e da tormenti covati nel corso dei numerosi conflitti cui ha preso parte. Un’operazione che saccheggia malamente l’immaginario di Robin Hood e i rimandi di una storia celeberrima, per donare ben poco in cambio e non arricchire davvero nessuno. Destano molte perplessità anche i cattivi, pure figurine di contorno o, in alternativa, veri e propri villain demoniaci in abito clericale, presi malamente a pretesto per spingere sul pedale dell’acceleratore. L’attore australiano Ben Mendelsohn è lo sceriffo di Nottingham, mentre l’irlandese Eve Hewson, figlia della voce degli U2 Bono Vox, è Lady Marian.
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