Un viaggio artistico ed esistenziale nella vita di Roger Waters, musicista e mente dei Pink Floyd che ripropone nella sua interezza il concept album The Wall, così come presentato dal vivo durante una trionfale tour mondiale tra il 2010 e il 2013, assieme a una nostalgica rievocazione dei luoghi della memoria legati ai propri lutti personali.

Presentato in anteprima nel 2014 al Toronto International Film Festival, Roger Waters – The Wall rappresenta un significativo documento musicale della definitiva trasposizione on stage di The Wall, album pubblicato nel 1979 sotto l'egida dei Pink Floyd, ma essenzialmente parto concettuale della mente di Roger Waters. Vicenda biografica di alienazione e rappresentazione catartica di traumi esistenziali, tradotta visivamente in uno spettacolo dalle scenografie sontuose e avvolgenti sotto la direzione artistica di Sean Evans e restituita su pellicola in maniera fedele grazie a riprese effettuate in diverse date del tour (Quebec City, Londra, Atene e Buenos Aires); meno convincente la decisione di inserire numerose sequenze girate ad hoc, nelle quali Waters percorre un viaggio nella propria storia personale, rievocando il nonno George Henry deceduto durante la Prima guerra mondiale e il padre Eric Fletcher, ufficiale britannico caduto ad Anzio nel 1944, ed esponendo malinconiche riflessioni personali sulla vita e sulla guerra. Una scelta che, a dispetto della omogeneità tematica, si perde in una ricerca artificiosa di pathos senza riuscire a trasmetterlo. Pellicola proposta nei circuiti cinematografici nel 2015, accompagnata da un'introduzione di Liam Neeson e da un'informale conversazione finale tra lo stesso Waters e Nick Mason, batterista dei Pink Floyd.