John Logan Jr. (Robert Harron) lascia la piccola cittadina di campagna Happy Valley per recarsi in città, dove tenterà di realizzare un rana giocattolo in grado di nuotare. A Happy Valley lo attende per sette anni Jennie (Lillian Gish), a cui resterà sempre fedele. Tornato al villaggio, e ricco dei proventi della sua rana giocattolo, John non viene riconosciuto dai genitori (Kate Bruce e Lydia Yeamans Titus) che, col passare degli anni, si sono impoveriti. Uno scambio di persona tra John e un criminale forestiero mette in crisi la vita della famiglia Logan, fino al lieto fine che vedrà anche le nozze tra il protagonista e l'amata Jennie. Dopo aver realizzato Nascita di una nazione (1915), Intolerance (1916) e Cuori del mondo (1918), tre kolossal che lo consacrarono come uno dei registi più importanti della storia del cinema, David Wark Griffith torna alle atmosfere e alle storie semplici che avevano contraddistinto i suoi primi cortometraggi. Il romanzo della Valle Felice, infatti, porta sullo schermo il dualismo campagna/città, il rapporto genitori/figli, l'amore fedele che resiste alle tentazioni: tutti temi cari a Griffith, capace di mescolarli abilmente con una dose di suspense e azione nel finale. Il film, capace di emozionare senza ricorrere a una messinscena titanica, rappresenta un ritorno alle origini snobbato dalla critica del tempo, che da lui esigeva ormai solo altri kolossal epici.