Vincenzo Persico (Rolando Ravello) è un giovane laureato, disoccupato e squattrinato, alla disperata ricerca di lavoro. Vive con la madre (Sara Franchetti) che gli ricorda ogni giorno di quanto il padre non le facesse mancare niente. Un giorno, un vicino di casa, il signor Bartoloni (Alberto Sordi) propone al giovane un macabro scambio: 30 milioni di lire per uccidere sua moglie.
È il debutto di Rolando Ravello come protagonista e l'ultimo film di Mario Carotenuto, celebre caratterista della commedia all'italiana. Distanze generazionali che si incontrano in uno dei lungometraggi più cupi dell'intera carriera di Ettore Scola. Girato spesso tra le ombre della notte, nel condominio reso celebre Una giornata particolare (1977), uno dei titoli più celebri del regista, Romanzo di un giovane povero è un thriller sociale, ben recitato, specialmente da un Alberto Sordi impegnato a dare vita a un personaggio torbido e ambiguo. Se le interpretazioni funzionano, così come le atmosfere, l'intreccio investigativo sui cui basa gran parte della narrazione è deboluccio e fa scricchiolare una pellicola dalle premesse molto interessanti, purtroppo mantenute soltanto in piccola parte.