Verona. Romeo Montecchi (Leonard Whiting), durante un ballo in maschera, s'innamora perdutamente della figlia di una famiglia nemica, la coetanea Giulietta Capuleti (Olivia Hussey). I due riescono a sposarsi; ma dopo tante peripezie, il loro non sarà un destino felice. Franco Zeffirelli dirige il secondo adattamento shakespeariano dopo La bisbetica domata (1967): il suo Romeo e Giulietta in salsa notevolmente british, nonostante momenti vibranti e di indiscusso coinvolgimento, è avvolto tuttavia da una patina gelida di formalismo che ne blocca le possibili evoluzioni. Peccato: il regista ama il cosiddetto "teatro filmato" – e non è sempre un male – i due protagonisti Olivia Hussey e Leonard Whiting sono credibili, bellissimi e in parte (soprattutto lei), ma l'opera non riesce a valicare la superficie della buona fattura, di un rigore approssimativo e laccato. Enorme successo ai botteghini nordamericani, culto intramontabile in tutto il mondo, grazie anche all'aggraziata e malinconica colonna sonora di Nino Rota.