Nel 1939, all'indomani dello scoppio della Seconda guerra mondiale, il presidente Franklin Delano Roosvelt (Bill Murray) riceve re Giorgio VI (Samuel West) e la consorte Elizabeth (Olivia Colman) nella sua tenuta di campagna: è la prima volta che i monarchi inglesi si recano in visita negli Stati Uniti. I britannici cercano il sostegno per l'imminente conflitto e le differenze culturali creano non pochi fraintendimenti, ma si troverà un punto comune.

Una pellicola che affronta un momento storico importante mescolando il punto di vista privato al delicato contesto che circonda i protagonisti. Interpretato dal bravo Bill Murray, il presidente Roosvelt, uno dei politici americani più amati della Storia, acquista ottimismo e sense of humor. Alla santificazione e alla monumentalità, il regista preferisce un apprezzabile taglio più personale, nel tentativo di ricreare un quadro intimista che dal particolare proceda verso l'universale. La vicenda, però, viene raccontata attraverso uno stile classicheggiante che spesso diventa ingessata maniera. La storia si svolge a partire dal delicato sguardo di Margaret (una brava Laura Linney) e l'elemento femminile assume molta importanza, regalando leggerezza e piacevolezza alla trama, grazie alle belle interpretazioni delle donne che ruotano intorno al presidente. Un film(etto) ben costruito, piacevole e interessante, capace di intrattenere con garbo.