Seconda guerra mondiale, in Birmania. Un capitano americano (Frank Sinatra) s'innamora di un'avvenente profuga (Gina Lollobrigida). Il loro sentimento, però, non basterà a far superare ai due gli orrori delle battaglie ancora in corso.

Insulso melodrammone privo d'interesse, Sacro e profano provoca più sbadigli che emozioni, a causa di una narrazione prolissa e di una regia priva del pathos adeguato. Le immagini scorrono ma non colpiscono mai, mentre gli attori recitano spaesati e i dialoghi risultano sempre meno credibili col passare dei minuti. Arrivare al termine indenni non è un'impresa facile. Irritante.