La sala di musica
Jalsaghar
1958
Paese
India
Genere
Drammatico
Durata
100 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Satyajit Ray
Attori
Chhabi Biswas
Kali Sarkar
Tulsi Lahiri
Gangapada Basu
Padma Devi
Pinaki Sengupta
Ostad Waheed Khan
Roshan Kumari
India, anni Venti. Huzur Biswambhar Roy (Chhabi Biswas) è un ricco proprietario terriero, che vive in un grande palazzo insieme alla moglie (Padma Devi) e al figlio (Pinaki Sengupta). La sua passione è la musica, e spende buona parte della sua fortuna per organizzare importanti concerti. Dopo che la moglie e il figlio rimangono uccisi, Biswambhar Roy si chiude nella sua villa, in una solitudine rotta soltanto dalla presenza del suo fedele servitore (Kali Sarkar). Alcuni anni dopo deciderà di aprire nuovamente la sua “sala della musica” per un ultimo, indimenticabile, concerto. Da un racconto di Tarasankar Banerjee La sala di musica è uno dei lungometraggi più potenti che Satyajit Ray abbia firmato in carriera. Arrivato alla sua terza pellicola, il regista bengalese firma un prodotto maestoso, fortemente drammatico, in cui al centro c'è un personaggio che non vuole rassegnarsi a un mondo che sta cambiando: l'ultimo concerto sarà un atto orgoglioso per dare una lezione a un vicino arricchito (Gangapada Basu) che il protagonista fatica a sopportare. La sua è un'etica legata alla casta, al rispetto per i propri avi e a regole ultracentenarie. La splendida fotografia in bianco e nero di Subrata Mitra incornicia una vicenda dai contorni strazianti, dove l'unica vera luce è rappresentata dalla sterminata passione per la musica: Ray interrompe la narrazione per dare il degno spazio alla musica, ai canti e ai balli, in particolare durante l'esibizione di Krishna Bai (Roshan Kumari). Chhabi Biswas, autore di un'interpretazione memorabile, la guarda ammirato e noi spettatori con lui. Splendida la parte finale in cui le tenebre interiori proseguono anche dopo l'avvento della luce del giorno.
Maximal Interjector
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