Il sangue di un poeta
Le sang d'un poète
1932
Paese
Francia
Genere
Sperimentale
Durata
55 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Cocteau
Attori
Enrique Rivero
Elizabeth Lee Miller
Pauline Carton
Quattro episodi. Nel primo un pittore (Enrique Rivero) dipinge una bocca parlante che si trasferisce prima sul palmo della sua mano e poi su una statua femminile (Elizabeth Lee Miller) che comincia a parargli. Nel secondo la statua lo spinge a passare attraverso uno specchio: il pittore si ritrova così in un hotel occupato da strani individui e per tornare alla realtà si spara e distrugge la statua. Nel terzo dei ragazzini giocano a palle di neve ma la battaglia finisce in tragedia. Nel quarto una coppia gioca a carte in presenza del corpo di un ragazzo morto.
Agli sgoccioli dell'age d'or delle avanguardie, Jean Cocteau, poeta e pittore, esordisce alla regia cinematografica con un poema onirico composto da quattro episodi apparentemente nonsense, in realtà intrisi di significato meta-artistico. Totalmente antinarrativo e personalissimo (potrebbe fare anche riferimento alle esperienze autobiografiche dell'autore, secondo quanto dichiarato da lui stesso) è una giustapposizione di immagini talvolta forti e violente, talvolta, come nel primo episodio, quasi farsesche. Dominato, come molte opere del regista francese, dallo spettro della morte, Il sangue di un poeta è un viaggio all'interno dei sogni e della psiche, che confonde immaginazione e realtà, dal simbolismo (se presente) difficilmente interpretabile in modo univoco, se non come il gravitare di alcune ossessioni ricorrenti che successivamente faranno da filo conduttore alla sua breve ma intensa filmografia. Non tanto surrealista, ma immaginifica nel senso del termine più vicino all'opera di Méliès, si tratta di una pellicola unica che restituisce, nonostante il significato ultimo delle avanguardie sia abbondantemente superato, lo spirito anarchico e indipendente del cinema di Cocteau. Fotografia di Georges Périnal.
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