Scala al paradiso
A Matter of Life and Death
1946
Paese
Gran Bretagna
Generi
Commedia, Sentimentale, Fantasy
Durata
104 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Registi
Michael Powell
Emeric Pressburger
Attori
David Niven
Kim Hunter
Roger Livesey
Marius Goring
Raymond Massey
Richard Attenborough
Seconda guerra mondiale. Colpito in volo durante una missione, il pilota della RAF Carter (David Niven) si getta senza paracadute dal proprio aereo. Miracolosamente si risveglia e, ancora traumatizzato dal tragico evento e in preda a strane allucinazioni, si innamora di June (Kim Hunter), radiotelegrafista americana con cui era in contatto prima di schiantarsi. Scoprirà di essere in vita solo per un errore dell'angelo della morte, ma ora l'aldilà lo reclama.
Trionfo di visionaria immaginazione e precisa puntualità di scrittura, Scala al paradiso rappresenta uno dei titoli chiave della filmografia di Powell e Pressburger. Girato con un notevole dispendio di mezzi nell'immediato dopoguerra, il film è un classico della commedia fantastica che gioca con il sottile confine tra realtà e immaginazione, incastonando nella vicenda una sana dose di ottimismo e buoni sentimenti alla ricerca dell'amore e della fatidica "seconda scelta" nella vita. Una esperienza visiva giocata su un costante clima di sospensione che eleva lo spirito irrealistico e onirico di Powell e Pressburger a stato dell'arte. Un perfetto mix di giocoso surrealismo, raffinata ironia e puro romanticismo, straordinario per l'ammirevole equilibrio tra le parti. Strabiliante per virtuosismi estetici, la pellicola segna un punto fermo nell'uso del colore sul grande schermo, con il mondo terreno filmato in uno sgargiante Technicolor e l'aldilà reso in un etereo bianco e nero. Un distillato di magia cinematografica degno di Méliès, nonché un titolo di culto per Coppola, Scorsese e De Palma, la cui grandezza è stata definitivamente riconosciuta a partire dagli anni '70, quando ci fu una riscoperta dell'opera di Powell e Pressburger. Fotografia di Jack Cardiff, musiche di Allan Gray e scenografie di Alfred Junge. Fu proiettato al Festival di Cannes nel 1986.
Trionfo di visionaria immaginazione e precisa puntualità di scrittura, Scala al paradiso rappresenta uno dei titoli chiave della filmografia di Powell e Pressburger. Girato con un notevole dispendio di mezzi nell'immediato dopoguerra, il film è un classico della commedia fantastica che gioca con il sottile confine tra realtà e immaginazione, incastonando nella vicenda una sana dose di ottimismo e buoni sentimenti alla ricerca dell'amore e della fatidica "seconda scelta" nella vita. Una esperienza visiva giocata su un costante clima di sospensione che eleva lo spirito irrealistico e onirico di Powell e Pressburger a stato dell'arte. Un perfetto mix di giocoso surrealismo, raffinata ironia e puro romanticismo, straordinario per l'ammirevole equilibrio tra le parti. Strabiliante per virtuosismi estetici, la pellicola segna un punto fermo nell'uso del colore sul grande schermo, con il mondo terreno filmato in uno sgargiante Technicolor e l'aldilà reso in un etereo bianco e nero. Un distillato di magia cinematografica degno di Méliès, nonché un titolo di culto per Coppola, Scorsese e De Palma, la cui grandezza è stata definitivamente riconosciuta a partire dagli anni '70, quando ci fu una riscoperta dell'opera di Powell e Pressburger. Fotografia di Jack Cardiff, musiche di Allan Gray e scenografie di Alfred Junge. Fu proiettato al Festival di Cannes nel 1986.
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