Il giovane chimico Sidney Stratton (Alec Guinness), licenziato da numerosi posti di lavoro per i suoi inconcludenti risultati, riesce a inventare un rivoluzionario tipo di tessuto, indistruttibile e impossibile da sporcare. Il gotha dell'industria manifatturiera inglese cercherà in tutti i modi di strappare a Stratton un brevetto tanto geniale quanto pericoloso. Frizzante adattamento dell'opera teatrale The Man in the White Suit, scritta dal commediografo scozzese Roger MacDougall. Una parabola dell'uomo comune contro l'establishment, destinata a concludersi con una beffarda disillusione e con l'affievolirsi delle speranze di una rivalsa personale e professionale. Satira sociale e critica all'assenza di scrupoli del sistema capitalista, il film vive dell'efficace interpretazione di Alec Guinness, nei panni di un solitario e ingenuo imprenditore delle proprie idee, moderno Don Chisciotte contro i giganti economici, disposti prima ad adularlo per appropriarsi di un'idea e in seguito a schiacciarlo senza alcun tipo di remora di fronte a un netto rifiuto. Un climax di soprusi, pervaso da sottile ironia british, culminante in una vera e propria caccia all'uomo, nella quale le speranze di Stratton sembrano momentaneamente dissolversi, mentre uno spiraglio di rivalsa personale s'insinua inaspettatamente a restituire slancio vitale. Commedia intelligente, sebbene ancorata a uno stile retrò e a tratti troppo ingenua, ma sottilmente ironica e decisamente stimolante. Sceneggiatura (candidata a un Oscar) di Mackendrick, MacDougall e John Dighton; musiche di Benjamin Frankel.