Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni
The Nutcracker and the Four Realms
2018
Disney+
Paese
Usa
Generi
Avventura, Fantasy
Durata
99 min.
Formato
Colore
Registi
Lasse Hallström
Joe Johnston
Attori
Keira Knightley
Morgan Freeman
Mackenzie Foy
Helen Mirren
Matthew Macfadyen
Sergei Polunin
Jack Whitehall
Richard E. Grant
Eugenio Derbez
Ellie Bamber
Omid Djalili
Meera Syal
Durante i festeggiamenti per la Vigilia di Natale, la giovane Clara (Mackenzie Foy) viene condotta in un mondo magico e sconosciuto, diviso in quattro reami incantati. Scortata dal valoroso soldato Philip (Jayden Fowora-Knight) e da una banda di arzilli topini, la bambina incontra nuovi amici e preziosi alleati, tra i quali la sdolcinata Fata Confetto (Keira Knightley), e viene a conoscenza di una missione che solo lei può portare a termine: infiltrarsi nell'ostile quarto reame, dimora della perfida Madre Cicogna (Helen Mirren) e recuperare un'antica chiave in grado di sbloccare un misterioso cofanetto…
Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, nuova versione del racconto fantastico scritto nel 1816 E.T.A. Hoffmann e musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine del XIX secolo, è un canonico film natalizio firmato Disney che conserva poco del testo originale e che, in una confezione solo apparentemente ben curata e lussuosa per scenografie e computer graphic, cela i limiti stucchevoli di un prodotto banale e retorico. A conti fatti ci si trova davanti una sorta di Alice in Wonderland (2010) amalgamato frettolosamente con avventure in stile Il Mago di Oz (1939), in cui la giovane Clara affronta il proprio viaggio di formazione in una realtà e in un mondo diversi dal suo, per superare un lutto e diventare finalmente adulta nonché padrona della propria vita. Tale spunto, peraltro tutt’altro che inedito, è inserito in uno schema narrativo eccessivamente risaputo e prevedibile, in cui i colpi di scena sono annunciati, la morale di fondo fin troppo didascalica e prevedibile e i luoghi comuni della fiaba, chiavi di volta comprese, rispettati in maniera fin troppo meccanica e zelante. Anche l’atmosfera magica viene vanificata da un utilizzo grossolano degli effetti visivi, tutt’altro che convincenti, e da scelte registiche quantomeno discutibili, macchinose e arrancanti. Anche la partitura musicale del grande compositore russo, resa celebre da Fantasia (1940) di Walt Disney, è qui grossolanamente vanificata da soluzioni visive incapaci di osare, schiave della piattezza creativa di tanti blockbuster contemporanei. Il regista Joe Johnston è stato chiamato in corsa ad affiancare lo svedese Lasse Hallström, resosi indisponibile per le abituali riprese aggiuntive e correttive, ma il risultato finale è comunque rabberciato. Piccola parte per Morgan Freeman, con tanto di benda sull'occhio, nei panni del padrino Drosselmeyer, mentre si rivede Matthew McFayden, star di Orgoglio e pregiudizio (2015) al fianco proprio della Knightley, nei panni del papà di Clara.
Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, nuova versione del racconto fantastico scritto nel 1816 E.T.A. Hoffmann e musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine del XIX secolo, è un canonico film natalizio firmato Disney che conserva poco del testo originale e che, in una confezione solo apparentemente ben curata e lussuosa per scenografie e computer graphic, cela i limiti stucchevoli di un prodotto banale e retorico. A conti fatti ci si trova davanti una sorta di Alice in Wonderland (2010) amalgamato frettolosamente con avventure in stile Il Mago di Oz (1939), in cui la giovane Clara affronta il proprio viaggio di formazione in una realtà e in un mondo diversi dal suo, per superare un lutto e diventare finalmente adulta nonché padrona della propria vita. Tale spunto, peraltro tutt’altro che inedito, è inserito in uno schema narrativo eccessivamente risaputo e prevedibile, in cui i colpi di scena sono annunciati, la morale di fondo fin troppo didascalica e prevedibile e i luoghi comuni della fiaba, chiavi di volta comprese, rispettati in maniera fin troppo meccanica e zelante. Anche l’atmosfera magica viene vanificata da un utilizzo grossolano degli effetti visivi, tutt’altro che convincenti, e da scelte registiche quantomeno discutibili, macchinose e arrancanti. Anche la partitura musicale del grande compositore russo, resa celebre da Fantasia (1940) di Walt Disney, è qui grossolanamente vanificata da soluzioni visive incapaci di osare, schiave della piattezza creativa di tanti blockbuster contemporanei. Il regista Joe Johnston è stato chiamato in corsa ad affiancare lo svedese Lasse Hallström, resosi indisponibile per le abituali riprese aggiuntive e correttive, ma il risultato finale è comunque rabberciato. Piccola parte per Morgan Freeman, con tanto di benda sull'occhio, nei panni del padrino Drosselmeyer, mentre si rivede Matthew McFayden, star di Orgoglio e pregiudizio (2015) al fianco proprio della Knightley, nei panni del papà di Clara.
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