L'americana naturalizzata francese Reggie (Audrey Hepburn) non fa in tempo a piangere la morte del quasi ex marito che viene informata delle molteplici identità assunte dal coniuge scomparso, un uomo dal passato oscuro e avventuriero in fuga con 250.000 dollari. La donna, rientrata a Parigi, viene coinvolta in un turbine di rivelazione e colpi di scena che comprendono un signore distinto e misterioso (Cary Grant), i complici del marito (James Coburn, George Kennedy e Ned Glass) e un funzionario della CIA (Walter Matthau) che riserva più di una sorpresa.
Commedia sentimental-thriller a incastro di rara finezza, valorizzata dalla frizzante sceneggiatura di Peter Stone. Un brillante giallo in cui le geometrie si inseguono assumendo forme rigorose ma bellissime, un'opera di vibrante tensione e dai ripetuti colpi di scena che non stancano e scandiscono con forza fragrante il ritmo della pellicola. Audrey Hepburn (in abiti Givenchy) si dimostra interprete aggraziata e protagonista perfetta di una pellicola che Stanley Donen dirige con uno stile da manuale, affiancandole un Cary Grant dal fascino indimenticabile e dal sorriso guascone, e un cast di non protagonisti da applauso: Walter Matthau in testa, ma James Coburn, George Kennedy e Ned Glass, trio delle meraviglie criminali e dal destino segnato, non sono da meno. Perfetta l'alchimia tra i generi, con la storia d'amore che va a braccetto con le atmosfere da spy-story d'antan, in una elegantissima cornice parigina. Fotografia di Charles Lang, musiche di Henry Mancini (nominate all'Oscar). Rifatto nel 2002 da Jonathan Demme, con il titolo The Truth About Charlie e Mark Whalberg, Thandie Newton e Tim Robbins nel cast.