La scorta
1993
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Thriller, Poliziesco
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Ricky Tognazzi
Attori
Claudio Amendola
Enrico Lo Verso
Carlo Cecchi
Ricky Memphis
Leo Gullotta
Tony Sperandeo
Santo Bellina
Benedetto Raneli
Ugo Conti
Francesca D'Aloja
Simona Izzo
Lorenza Indovina
L'arrivo del magistrato Michele De Francesco (Carlo Cecchi) nella Procura di Trapani porta del malcontento: l'uomo ha infatti ripreso le indagini del suo predecessore sui rifornimenti idrici, scoprendo delle implicazioni mafiose che coinvolgono anche colleghi. Accanto a lui, anche la sua scorta si scontra con le difficoltà di proteggere un uomo malvoluto da tutti.
Analisi della corruzione come parte integrante di un sistema malato che, pur di non mettersi in discussione, accantona chi cerca di risanarlo con argomentazioni pretestuose. Insieme a chi combatte, c'è la scorta che protegge i suoi uomini non solo fisicamente, ma anche moralmente, cercando di ricreare un'illusione di quotidianità che allontani dall'isolamento forzato, restituendo una parvenza di socialità. La narrazione è per lo più credibile, ma manca qualcosa che renda avvincente fino in fondo il lungometraggio: la sensazione è quella di una buona messa in scena che, però, risulta spesso fredda e poco coinvolgente. Un po' più di mordente gli avrebbe giovato, nonostante siano lodevoli le intenzioni di Tognazzi di dare visibilità a una realtà dimenticata come è quella degli uomini di scorta. Presentata al 46° Festival di Cannes, l'opera ha conquistato cinque David di Donatello (regia, produttore, fotografia, montaggio e sonoro).
Analisi della corruzione come parte integrante di un sistema malato che, pur di non mettersi in discussione, accantona chi cerca di risanarlo con argomentazioni pretestuose. Insieme a chi combatte, c'è la scorta che protegge i suoi uomini non solo fisicamente, ma anche moralmente, cercando di ricreare un'illusione di quotidianità che allontani dall'isolamento forzato, restituendo una parvenza di socialità. La narrazione è per lo più credibile, ma manca qualcosa che renda avvincente fino in fondo il lungometraggio: la sensazione è quella di una buona messa in scena che, però, risulta spesso fredda e poco coinvolgente. Un po' più di mordente gli avrebbe giovato, nonostante siano lodevoli le intenzioni di Tognazzi di dare visibilità a una realtà dimenticata come è quella degli uomini di scorta. Presentata al 46° Festival di Cannes, l'opera ha conquistato cinque David di Donatello (regia, produttore, fotografia, montaggio e sonoro).
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