Vincenzo (Vincenzo Salemme) e Paolo (Paolo Calabresi) sono vittime dello stesso destino: entrambi sono stati lasciati dalle rispettive fidanzate. I due s’incontrano per caso in un locale e studiano una meticolosa vendetta: ciascuno dovrà avvicinare la ex dell’altro, conquistarla facendo leva sui punti deboli rivelatigli dall’amico, farla innamorare e poi lasciarla senza pietà. Ad aiutarli, uno squattrinato attore di teatro (Carlo Buccirosso).
La caratteristica e il limite principale dei film di Vincenzo Salemme è sempre stata l’eccessiva teatralità della messinscena e le relative, evidenti difficoltà a dare alle sue storie un respiro cinematografico adeguato. Non fa eccezione Se mi lasci non vale, scritto dal regista partenopeo insieme a Paolo Genovese e Martino Coli: i dialoghi fanno a tratti sorridere ma sembrano pensati più per un palcoscenico che per essere impressi su pellicola, il montaggio fatica a dare il giusto ritmo alla vicenda e l’estetica visiva è tutt’altro che suggestiva. Come se non bastasse, il soggetto da tipica commedia degli equivoci sa di già visto (può persino ricordare L’altro uomo di Alfred Hitchcock del 1951) e la prevedibilità la fa da padrone. Rimangono quantomeno riusciti alcuni personaggi, a partire da quello interpretato da Carlo Buccirosso, che permettono alla pellicola di non naufragare completamente. Ma, per poter essere anche minimamente soddisfatti del risultato finale, è davvero troppo poco.