Christa (Tina Engels), in ristrettezze economiche, decide di rapinare una banca. Dopo il colpo si rifugia in una comune agricola portoghese. Al ritorno in Germania l'arresto e il confronto con una testimone della banca rapinata (Katharina Thalbach) rimetteranno la sua vita di nuovo in discussione. Primo film da “regista autonoma” per la berlinese Margarethe von Trotta, dopo Il caso Katharina Blum (1975) girato in tandem con Volker Schlöndorff. L'autrice, aiutata dalla nervosa e incisiva prova di Tina Engel, firma un racconto programmatico ma interessante, una sorta di rieducazione morale esteticamente presuntuosa e spesso troppo sicura di sé. La Trotta, però, ha un bel talento nel tratteggiare personaggi femminili scomodi, irruenti e sfaccettati. E il risultato è acerbo e imperfetto, ma capace di lasciare qualcosa su cui riflettere al termine della visione.