Il segno di Venere
1955
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
100 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Dino Risi
Attori
Sophia Loren
Franca Valeri
Vittorio De Sica
Leopoldo Trieste
Alberto Sordi
Peppino De Filippo
Tina Pica
Lina Gennari
Raf Vallone
Agnese Tirabassi (Sophia Loren) e Cesira Colombo (Franca Valeri) sono due cugine molto diverse: la prima è di una bellezza prorompente che non può evitare i pretendenti, mentre la seconda, ormai non più una ragazzina, cerca in tutti i modi di sistemarsi.
Il segno di Venere, presentato in concorso all'ottavo Festival di Cannes, è una amara commedia dal cast stellare (oltre alle protagoniste ci sono anche Vittorio De Sica, Peppino De Filippo e Alberto Sordi), capace di rappresentare al meglio un paese in costruzione, morale ed economica, proiettato verso il boom. Risi affida alla Valeri il ruolo chiave di una donna costretta dalle sovrastrutture sociali a cercar marito in ogni occasione, contrapponendole un personaggio femminile (quasi) emancipato decisamente insolito rispetto al modello femminile standardizzato di certe pellicole italiane del periodo: un'abbagliante Loren, persino molestata sul tram. Una nazione di contraddizioni mostrata con garbo dal regista, sicuramente limitato dagli scopi pubblicitari della Titanus, che comunque mostra un'acerba propensione all'introspezione e alla coraggiosa analisi sociale. Cesare Zavattini, uno dei padri del Neorealismo, ha collaborato alla sceneggiatura scritta da Risi, Franca Valeri, Ennio Flaiano e Edoardo Anton.
Il segno di Venere, presentato in concorso all'ottavo Festival di Cannes, è una amara commedia dal cast stellare (oltre alle protagoniste ci sono anche Vittorio De Sica, Peppino De Filippo e Alberto Sordi), capace di rappresentare al meglio un paese in costruzione, morale ed economica, proiettato verso il boom. Risi affida alla Valeri il ruolo chiave di una donna costretta dalle sovrastrutture sociali a cercar marito in ogni occasione, contrapponendole un personaggio femminile (quasi) emancipato decisamente insolito rispetto al modello femminile standardizzato di certe pellicole italiane del periodo: un'abbagliante Loren, persino molestata sul tram. Una nazione di contraddizioni mostrata con garbo dal regista, sicuramente limitato dagli scopi pubblicitari della Titanus, che comunque mostra un'acerba propensione all'introspezione e alla coraggiosa analisi sociale. Cesare Zavattini, uno dei padri del Neorealismo, ha collaborato alla sceneggiatura scritta da Risi, Franca Valeri, Ennio Flaiano e Edoardo Anton.
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