Ansioso di mettere in scena la propria commedia teatrale, l'impresario Gordon Miller (Groucho Marx) tenta di incontrare un potenziale finanziatore nell'albergo da cui sta per essere cacciato a causa dei mancati pagamenti. L'intervento di Faker Englund (Harpo Marx) e Harry Binelli (Chico Marx) si rivelerà decisivo. Deprimente commediola diretta da William A. Seiter, che ha come unico scopo lo sfruttamento commerciale dei talentuosi fratelli Marx, in netta parabola discendente dopo aver girato i loro film più riusciti: La guerra lampo dei fratelli Marx (1933) di Leo McCarey, Una notte all'opera (1935) e Un giorno alle corse (1937), entrambi di Sam Wood. Sceneggiatura (di Morrie Ryskind, dalla pièce di John Murray e Allen Boretz) ai minimi sindacali, dialoghi improbabili, battute poco divertenti e sviluppo agonizzante, causato dall'immobilismo di ambienti e situazioni; anche i protagonisti risultano evidentemente spaesati, fatta eccezione per lo scatenato Harpo. Trascurabile. Lucille Ball è Christine, Ann Miller è Hilda. Fotografia di J. Roy Hunt.