Due neonati vengono scambiati nella culla da un infermiere frustrato (Tony Sperandeo). Una volta cresciuti, i due (Salvo Ficarra e Valentino Picone) si incontreranno, verranno a conoscenza dell'equivoco e tenteranno di rimediare.
Secondo film per la coppia comica Ficarra e Picone dopo Nati stanchi del 2001, Il 7 e l'8 vede i due siciliani impegnati anche dietro la macchina da presa insieme a Giambattista Avellino, che firma con loro anche il soggetto e la sceneggiatura (quest'ultima con il contributo anche di Francesco Bruno). Apprezzabile la comicità leggera e mai volgare, che si accompagna a un tentativo di proporre una sceneggiatura articolata e ricca di colpi di scena, ma l'impianto cabarettistico delle gag è troppo evidente e limitante per un prodotto cinematografico. Accanto ai protagonisti, grandi nomi come Arnoldo Foà e Remo Girone rendono evidente l'intento di realizzare un prodotto più raffinato della media nazionale all'interno di un genere dominato dai "cine-panettoni": obbiettivo centrato solo a metà. Apprezzato comunque dal pubblico.