Sette note in nero
1977
Paese
Italia
Genere
Thriller
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Lucio Fulci
Attori
Jennifer O'Neill
Gabriele Ferzetti
Mark Porel
Gianni Garko
Ida Galli
Jenny Tamburi
Loredana Savelli
Fabrizio Jovine
Durante uno stato di trance, la chiaroveggente Virginia (Jennifer O'Neill), moglie del facoltoso Francesco Ducci (Gianni Garko), ha la confusa visione di un omicidio avvenuto in un casale di proprietà del neomarito. I sospetti ricadono su quest'ultimo, ma il mistero si rivelerà ben più fitto e minaccioso.
Tra i capisaldi della filmografia di Lucio Fulci, Sette note in nero è un thriller con accennati risvolti soprannaturali, discretamente strutturato e stilisticamente asciutto, lontano dalle esplosioni violente presenti in altre opere del regista romano. Pur nella sua apprezzabile linearità e solidità registica, il film risente di una certa referenzialità, soprattutto nello sviluppo del climax tensivo: un puzzle che si compone, tassello dopo tassello, fino alla rivelazione finale, canovaccio non nuovo e utilizzato da Dario Argento in Profondo Rosso (1975), del quale la pellicola in questione ricorda (in modo assai meno incisivo) le atmosfere. Nonostante la personalità non spiccata e un richiamo poco velato a soluzioni narrative care anche allo scrittore Edgar Allan Poe, Sette note in nero è comunque in grado di destabilizzare lo spettatore grazie a un non scontato impatto visivo, che compensa in parte la carenza di originalità. Sceneggiatura di Fulci, Roberto Gianviti e Dardano Sacchetti; colonna sonora di Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera, omaggiata da Quentin Tarantino con l'inserimento di uno dei temi portanti nel celebre Kill Bill – Volume 1 (2003).
Tra i capisaldi della filmografia di Lucio Fulci, Sette note in nero è un thriller con accennati risvolti soprannaturali, discretamente strutturato e stilisticamente asciutto, lontano dalle esplosioni violente presenti in altre opere del regista romano. Pur nella sua apprezzabile linearità e solidità registica, il film risente di una certa referenzialità, soprattutto nello sviluppo del climax tensivo: un puzzle che si compone, tassello dopo tassello, fino alla rivelazione finale, canovaccio non nuovo e utilizzato da Dario Argento in Profondo Rosso (1975), del quale la pellicola in questione ricorda (in modo assai meno incisivo) le atmosfere. Nonostante la personalità non spiccata e un richiamo poco velato a soluzioni narrative care anche allo scrittore Edgar Allan Poe, Sette note in nero è comunque in grado di destabilizzare lo spettatore grazie a un non scontato impatto visivo, che compensa in parte la carenza di originalità. Sceneggiatura di Fulci, Roberto Gianviti e Dardano Sacchetti; colonna sonora di Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera, omaggiata da Quentin Tarantino con l'inserimento di uno dei temi portanti nel celebre Kill Bill – Volume 1 (2003).
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