Sam Lombardo (Matt Dillon), insegnante in una scuola superiore del sud della Florida, viene accusato di molestie sessuali da due ragazze: la ricca Kelly (Denise Richards) e la disadattata Suzie (Neve Campbell). Alla fine del processo l'uomo viene assolto, ricevendo un risarcimento milionario, ma non tutto è come sembra.

Patinato thriller a sfondo erotico, Sex Crimes è un film schiavo dei suoi colpi di scena. La sceneggiatura è giocata sul continuo, e alla lunga esasperato, gioco di ridefinizione dei colpevoli, con annesso slittamento del punto di vista e rimessa in discussione delle certezze spettatoriali. Senza dubbio godibile, ma con il passare dei minuti la serie di colpi di scena, di violenze e di marciume diffuso tende ad annoiare. Numerose le cadute nel didascalico, soprattutto nel dipingere le contrapposizioni tra la vita dell'alta società e il white trash dei parcheggi di roulotte, motel e lotta con gli alligatori. Matt Dillon è certamente ben calato nella parte del seduttore seriale, ma ciò che dell'operazione rimane più impresso è la comparsata di Bill Murray nei panni dell'avvocato Ken Bowden. Scene di sesso piuttosto esplicite (compresi triangoli e amori saffici tra studentesse) e conseguente successo al botteghino. Ben tre i sequel prodotti direttamente per il mercato home video. Scritto da Stephen Peters.