Il giovane Rudi Matt (James MacArthur) è un aspirante scalatore, che durante un sopralluogo tra le montagne salva la vita al celebre John Winter (Michael Rennie), caduto in un crepaccio. Il ragazzo gli racconta la storia di suo padre, deceduto in un incidente in montagna, e di come si sia deciso a completare la scalata iniziata da lui tanti anni prima. In La sfida del terzo uomo Ken Annakin passa agevolmente dalla foresta di Sherwood alle Alpi Svizzere di fine ottocento. Dopo aver portato sul grande schermo Robin Hood e i compagni della foresta (1952) e La spada e la rosa (1953), il regista si misura con un'avventura in alta montagna, tra fantasmi del passato e desiderio di rincorrere e realizzare i propri sogni. Il film trae gran parte della sua forza dall'apparato visivo, grazie ai suggestivi paesaggi fotografati alla grande da Harry Waxman. Purtroppo, però, il ritmo è eccessivamente compassato e vittima di repentini cambi di tono che non ne aiutano la fruizione. Tratto da un romanzo di James Ramsey Ullman, La sfida del terzo uomo è un adventure-drama che galleggia lasciando un senso amaro di incompiuto.